Durante quest’inverno ho avuto il piacere di partecipare alle lezioni di gruppo del maestro Antonio Finelli.
L’inizio prevedeva il chiaro/scuro di alcune nature morte. I primi risultati? Pressapoco disastrosi: disegni che comunicavano il disagio della mia mano e l’essere inappropriata per quel genere di mestiere. Disegni privi di dimensioni, contrasti ed esposizione corretta. L’artista li chiamava “esercizi preparatori per far sciogliere la mano”.
Nonostante questo, non ero intenzionata a scoraggiarmi, il mio unico obiettivo era la pratica della meditazione senza alcuna pretesa particolare.
Insomma, quando la mano era abbastanza stanca di frutta e candele, Antonio, ha mostrato a tutti i principianti, una serie di fogli di riviste con volti di donne ed uomini. Da questi, dovevamo scegliere il primo ritratto da realizzare.
Il mio occhio è caduto subito su un’immagine in primissimo piano, dove i dettagli erano ben definiti ed esprimevano qualcosa al ‘visitatore’.
Con la tecnica della squadratura ho iniziato con il definire i contorni e poi man mano a riempire il resto. Sembrava che il lavoro non finisse mai: quando disegni hai la constante sensazione che ci sia sempre da migliorare…
Ma bisogna pur andare avanti, così passiamo ai pastelli colorati.
In questo caso, la scelta del soggetto, dipendeva da me. Avrei potuto scegliere un bambino od un anziano. Quest’ultimo, a mio avviso, particolarmente indicato per i ritratti, in quanto pieno di dettagli sul volto, quali rughe, diverse colorazioni della pelle e tanto contrasto da far emergere. Ma dato il periodo particolarmente sensibile verso i bambini, la scelta è ricaduta su una foto di Steve McCurry, fotoreporter che amo particolare. In ogni suo scatto è racchiuso un complesso universo di esperienze e di emozioni e molte delle sue immagini, sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo, come quella del bambino tibetano.
E questo è il risultato.
Questo giovane artista che, nel suo piccolo, sta aiutando a colorare le case di alcuni riccesi, è un ragazzo molto modesto. Forse difficile pensarlo per gli addetti al mestiere. Lavora con tutta la sua professionalità anche di fronte a neofiti, pretendendo i migliori risultati, che ovviamente portano a dei feedback positivi all’autore ed anche a lui.